Un sacerdote fra i nudisti

Frère Jacques, un sacerdote naturista

Ogni estate, fra Jacques trascorre le sue vacanze presso il Centre Héliomarin di Montalivet. Per l’uomo di Chiesa, nudismo e fede cattolica non hanno nulla di incompatibile.

Nella foto qui sopra vediamo fra Jacques nella veranda del suo bungalow, con la Bibbia in mano. L’anziano uomo è completamente nudo, ha i tratti segnati dall’età, la pelle abbronzata dal sole e una lunga barba bianca. Verrebbe quasi da pensare di trovarsi di fronte a uno degli antichi eremiti paleocristiani, quei monaci che si allontanavano da tutto e da tutti, per vivere nel deserto dedicando la loro esistenza alla meditazione e alla preghiera.

Ma la comparazione si ferma al livello della mera impressione, dal momento che fra Jacques è ben lungi dall’essere isolato nel Centre Héliomarin di Montalivet. Al contrario, da quando ha cominciato a frequentare questo centro, 65 anni fa, il religioso ha stretto numerose amicizie. «Sono arrivato appena ieri sera e ho già ricevuto due visite», racconta sorridendo.

Fra Jacques scoprì il nudismo all’età di 19 anni. All’epoca non era ancora prete e stava studiando lettere a Parigi. Un amico gli propose di sbarazzarsi dei vestiti per qualche settimana per andare in vacanza a Montalivet, dove un certo Albert Lecocq aveva appena inaugurato il primo centro naturista d’Europa.

All’inizio, l’idea di andare in mezzo ai “culi nudi” non attirava per niente fra Jacques. Gli pareva a priori contraria ai precetti cattolici che egli seguiva sin dall’infanzia. Ma il suo amico gli fece conoscere un medico, il dottor Fougerat de Lastours, che era l’autore di una tesi sui benefici del nudismo. «Egli smontò tutti i preconcetti che nutrivo allora, spiegandomi anche che molti cristiani praticavano il nudismo», racconta oggi il religioso. Insomma, si convinse e arrivò per la prima volta a Montalivet nell’estate 1951.

Frère Jacques: un sacerdote naturista

All’epoca il campeggio aveva appena un anno di esistenza. Era stato allestito su un terreno che durante la Liberazione, nel 1945, era stato devastato da un incendio. Fra Jacques ricorda un panorama pieno di desolazione: «Il terreno era nero, gli alberi carbonizzati e si doveva camminare su un sentiero di sabbia mista a cenere per arrivare alla spiaggia». Un vero percorso di guerra. Però la meta valeva la pena della fatica.

«Era un cammino lungo e scomodo. Ma quando si arrivava in cima alle dune, si otteneva la ricompensa. La spiaggia ampia, sconfinata, con un centinaio di persone nude che si fondevano col colore della sabbia. Era uno spettacolo inimmaginabile di purezza e di bellezza», si meraviglia ancor oggi fra Jacques.

Il religioso trova nel nudismo uno stile di vita che corrisponde ai suoi valori e alla sua fede. «Il nostro comportamento è basato sul rispetto del prossimo e della natura. Non ci sono sguardi lussuriosi. Se mi capita di incontrare una bella donna, mi dico “Deo gratias” e passo oltre, né più né meno», spiega fra Jacques.

Il prete vede inoltre nel nudismo un buon modo di prendere le distanze dal consumismo e dalle differenze sociali. «Qui c’è un vero crogiolo della società. Le barriere sociali cadono insieme ai nostri vestiti. Sulla spiaggia si può incrociare tanto un ammiraglio quanto un calzolaio, uguali nella semplicità della nudità», osserva fra Jacques.

Così, il religioso non trova alcuna contraddizione tra il nudismo e la fede cristiana, ma piuttosto una simbiosi. Fra Jacques ne è profondamente convinto: «Dire che stare nudi è peccato, è un errore grossolano: la nudità è di per sé innocente; è il comportamento che teniamo – non importa se nudi o vestiti – che può essere sbagliato».

Quando fra Jacques venne ordinato sacerdote, all’età di 32 anni, i presidenti delle federazioni naturiste nazionali e internazionali erano presenti alla cerimonia. A 84 anni, fra Jacques è oggi una persona conosciuta e apprezzata da tantissimi frequentatori del Centre Héliomarin di Montalivet. Del resto, egli non si nasconde, anzi. Tutte le sere indossa i suoi abiti liturgici per celebrare la messa presso il suo bungalow.

Libera traduzione di Un curé chez les culs nus.

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3 risposte a Un sacerdote fra i nudisti

  1. Filan ha detto:

    be essendo ateo non e che mi importi molto pero fa sempre piacere sentire che anche persone di un certo grado regligioso apogiano il nudismo

  2. Maaret Pyhajarvi ha detto:

    Great blog yoou have here

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