
State facendo una bella escursione solitaria in montagna. Il cielo terso, l’aria pura, i caldi raggi del sole, le maestose vette alpine: tutto contribuisce a creare una magia che vi fa sentire in pace con voi stessi e con il mondo. All’improvviso scorgete un altro escursionista che sta venendo nella vostra direzione sullo stesso sentiero che state percorrendo voi: aguzzando la vista, notate che – a parte zaino, scarpe e cappello – è completamente nudo! Cosa fate?
- Inveite da lontano contro il nudista, brandendo minacciosamente una delle vostre racchette da trekking e intimandogli di rivestirsi subito. Naturalmente vi ripromettete di chiamare appena possibile le autorità per sporgere una denuncia, giacché ritenete assolutamente inammissibile un simile comportamento, anche se quell’escursionista si trova in un luogo tanto isolato in montagna.
- Fate come don Abbondio alla vista dei bravi: vi infilate due dita nel colletto e, fingendo di accomodarlo, cercate di vedere con la coda dell’occhio se per caso sta arrivando qualcun altro (vestito) che possa darvi sostegno in quell’imbarazzante situazione. Poiché le vostre speranze restano deluse, cercate di farvi piccolo e incrociate il nudista volgendo lo sguardo altrove e senza quasi salutarlo, a parte un breve e incomprensibile mugugno.
- Riflettete che il mondo è bello perché è vario e che, dopo tutto, uno può fare un’escursione in montagna come gli pare e piace, anche completamente nudo, purché non siate obbligati a fare altrettanto. E visto che il nudista non dimostra affatto di volervi costringere a spogliare, gli andate incontro rivolgendogli uno sguardo di divertita simpatia, lo salutate cordialmente e proseguite nel vostro cammino.
- Pensate che quell’uomo ha avuto proprio una bella idea e che dev’essere una sensazione affascinante stare a contatto diretto con la natura in quel posto così suggestivo in mezzo alle montagne: perciò vi fermate a parlare con lui e gli chiedete informazioni sul nudonaturismo.
Bene, prendete nota di quale di queste 4 risposte si attaglia maggiormente a quello che fareste voi nella situazione sopra delineata e vedete qui sotto una breve descrizione del relativo “profilo psicologico”.

Risposta A – Il gimnofobo intransigente. |
Dal greco gymnós = nudo e phóbos = paura, la gimnofobia consiste nel provare ingiustificatamente paura o ansietà nel vedere persone nude. Se la vostra reazione è simile a quella descritta al punto A, non è da escludere che siate affetti da una qualche forma di gimnofobia. Se è una forma grave, forse è il caso di consultare uno specialista. Se è una forma lieve, o se la vostra è semplicemente una reazione dettata dall’intolleranza o dalla volontà di condannare l’esibizionismo, probabilmente riuscirete a ricredervi e a vedere la situazione sotto una diversa luce, informandovi correttamente su cos’è davvero il nudismo.
Dovete sapere, infatti, che nudismo non è sinonimo di esibizionismo. Ossia: è vero che ci sono persone che si fanno vedere nude per suscitare negli altri sorpresa, scandalo o indignazione, ma è anche vero che i nudisti – per la stragrande maggioranza – non sono per nulla esibizionisti. Il loro piacere non consiste affatto nel sapere che altri li vedono nudi, ma semplicemente nell’essere a contatto diretto con la natura attraverso tutto il loro corpo.
Se non siete convinti, prima di chiamare l’elicottero dei carabinieri o i forestali a cavallo per fare arrestare quell’escursionista impudente, contate fino a dieci e riflettete: se quel tizio fosse un esibizionista, ovvero provasse piacere a farsi vedere nudo dagli altri, perché mai farebbe un’escursione in un posto tanto sperduto, raggiunto con non poca fatica e impegno fisico, dove ha scarse possibilità che altri vedano la sua nudità?
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Risposta B – Il timoroso diffidente. |
Non avete una vera e propria fobia nei confronti della nudità, ma provate un certo disagio nel vedere quell’uomo nudo che cammina in montagna. Perché? Probabilmente perché siete convinti che stare nudi non possa essere una condizione fine a se stessa: senza dubbio – pensate – quel tizio se ne sta nudo perché è un maniaco sessuale, dedito a chissà quali porcherie; magari, adesso che gli passo accanto, mi fa qualche proposta sconcia o mi mette addirittura le mani addosso!
Queste idee hanno il loro fondamento nel preconcetto che la nudità sia funzionale esclusivamente al compimento dell’attività sessuale. Secondo tale pregiudizio, dunque, se uno si spoglia mentre sta camminando in montagna, o è un pazzo o è un pervertito.
Ma se per un istante provate a cambiare prospettiva, a pensare che si può stare nudi per il solo piacere di essere a contatto con la natura e di esaltare grazie alla nudità quella sensazione di pace e di benessere che si prova facendo un’escursione in un ambiente naturale suggestivo, ebbene, se considerate questo, ne potete concludere che quell’escursionista non è un mostro, ma un uomo normale, che ha semplicemente scoperto il piacere della nudità e lo vuole vivere ogni volta che può. La prossima volta che lo incontrate, dunque, provate a salutarlo e scambiarci qualche parola: scoprirete che non sono i vestiti che ci rendono esseri umani.
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Risposta C – Il liberale tollerante. |
Il vostro atteggiamento rivela che considerate il nudismo senza particolari pregiudizi, in una maniera matura e improntata alla tolleranza: finché la pratica del nudismo da parte di altri non lede la vostra libertà di non praticarlo, allora siete giustamente disposti a considerarlo quanto meno ammissibile.
Magari tutti condividessero un tale concetto di tolleranza! Il guaio è che molte persone ne hanno un’idea ben diversa: la libertà del nudista di mettersi nudo deve cedere di fronte alla libertà degli altri di non rischiare di vederlo. C’è forse bisogno di addurre argomenti per dimostrare l’assurdità di quest’idea? Questa è proprio una tolleranza… “a senso unico”! Con questa tolleranza fasulla, si arriverebbe al paradosso di vietare all’appassionato nudista di fare un’escursione nudo, sol perché c’è il rischio che qualcuno possa vederlo, anche soltanto di sfuggita e da lontano. Insomma, un sacrificio totale della libertà del nudista, a fronte dell’eventualità di una minima “offesa” all’altrui pudore. Senza contare che quell’escursionista è probabilmente pronto a coprirsi per un attimo le “pudenda”, qualora altre persone che incontra gli manifestino civilmente che la sua nudità è per loro fonte di insostenibile disagio: questo – se vogliamo parlare di vera tolleranza – è proprio il massimo che sarebbe ragionevole chiedergli.
Voi, che avete scelto la risposta C, condividete senz’altro queste considerazioni. La sola cosa che dovreste fare, prima di respingere radicalmente l’idea di denudarvi pure voi, è di fare almeno una prova delle sensazioni suscitate dalla nudità in mezzo alla natura. Altrimenti rischiate di fare come colui che, per partito preso, non assaggia una nuova pietanza neppure con la punta della forchetta, sostenendo che comunque non gli piace. Con ciò perdendo a priori l’opportunità di assaporare quella che potrebbe essere una delizia per il suo palato.
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Risposta D – Il nudista inconsapevole. |
Molto probabilmente siete un nudista, ma ancora non lo sapete. Dovete soltanto prendere il coraggio di provare. Scoprirete un mondo di sensazioni straordinarie che vi darà tanta gioia e un solo, grande rammarico: quello di non averlo conosciuto prima!
E se vi piace l’escursionismo in montagna, un’ottima opportunità per avvicinarsi al nudonaturismo può essere, ad esempio, quella offerta dalla partecipazione ad uno degli eventi promossi nei prossimi mesi dal blog Mondo Nudo: una serie di escursioni, diverse per grado di difficoltà, ma tutte in posti bellissimi, durante le quali – ove possibile – la nudità è una facoltà dei partecipanti. Facoltà, non obbligo: se non vorrete spogliarvi, siete comunque liberi di partecipare e di cogliere l’occasione per conoscere la filosofia dell’escursionismo nudista. Ma scommettiamo che non vorrete restare con i vestiti addosso sino alla fine dell’escursione?! 🙂
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L’ha ribloggato su home clothes freee ha commentato:
Post exploring this interesting scenario
Are you doing a solo hike in the mountains. The clear sky, the pure air, the warm rays of the sun, the majestic Alpine peaks all contribute to create a spell that makes you feel at peace with yourself and with the world. Suddenly catch sight another hiker who is coming in your direction on the same path you’re walking you: sharpening the view, notice that – apart from the backpack, shoes and hat – is completely naked! What do you do?
Original post not in english
E’ un’ottima idea. Suggerisco solo di fare attenzione a ortiche, zecche e altri incontri che possono lasciare un brutto ricordo 🙂
P.S. avevo fatto il test prima di commentare e mi colloco tra il liberale tollerante e il nudista inconsapevole.
Ciao
Andrea
Ciao Andrea! Grazie per il tuo commento. Ho letto brevemente alcuni post del tuo interessante blog e condivido con te la passione per la montagna. Visto il tuo risultato del test, spero allora di conoscere te e la tua famiglia ad uno degli appuntamenti organizzati da Emanuele di Mondo Nudo. Con l’escursionismo nudista scoprirai letteralmente una nuova dimensione della montagna che ti lascerà estasiato!
Quanto a ortiche, zecche e altri brutti incontri, non c’è pericolo maggiore di quando si va in montagna d’estate con i pantaloncini corti. Basta quindi un po’ di accortezza, come il solito quando si è in montagna. D’altronde ai piedi ci sono sempre gli scarponi e, in caso di necessità, nello zaino si porta tutto l’occorrente (compresi i capi di vestiario adeguato alla montagna). In definitiva, credo che l’unico brutto incontro che si possa fare è con qualche… gimnofobo intransigente! 🙂
I enjoyed reading yourr post