Molti nudisti praticano la nudità nel quadro di una certa filosofia di vita (e alcuni di loro si definiscono “naturisti”), ma pochi si rendono conto di quanto la loro pratica sia progressista e sovversiva.
La nudità collettiva, banale e familiare, praticata da nudisti e naturisti, è forse sostenuta e diffusa da molti mezzi di comunicazione? Persone influenti la additano forse come modello da seguire? È un modo di vivere la vita comunemente propugnato? No, al contrario: il senso comune, le grandi ideologie, le religioni, le norme di numerose società più o meno civili sostengono piuttosto la cosiddetta pudicizia e tendono a sviluppare schemi mentali che associano la nudità alla vergogna, al sesso e al peccato.
Con questa situazione è inevitabile che i mass media finiscano per dare risonanza alla minoranza di nudisti libertini, i quali non soltanto soddisfano gli ipocriti appetiti voyeristici del pubblico di certe trasmissioni o di certe riviste, ma al tempo stesso rassicurano i benpensanti, confermandoli nella loro idea che la nudità collettiva può essere praticata soltanto per scopi sessuali. In definitiva, si può dire che libertini e moralisti costituiscono le due facce della stessa medaglia: per entrambi la nudità è il mezzo per fare sesso. Ma la prova dei fatti dimostra che questa medaglia è una patacca fasulla!
Se infatti andiamo a vedere in cosa consiste davvero il nudismo praticato dai più, ecco che lo stereotipo dell’equazione “nudità = sesso” se ne va in frantumi. Visitiamo, ad esempio, una normale spiaggia nudista: decine, centinaia di persone se ne stanno nude insieme in un unico posto – donne, uomini, anziani, bambini – e non succede nulla di straordinario… niente orgie, niente scambi di coppia, niente stupri! Di più: nessuno bada alla nudità altrui. Alcuni prendono il sole, altri leggono un libro, altri fanno una passeggiata o un’attività sportiva, altri ancora chiacchierano amabilmente: tutti si comportano in modo assolutamente naturale godendosi il puro piacere dello stare nudi… Visto per quello che è veramente, il nudismo fa saltare in aria i preconcetti che legano la nudità al sesso. Per rendersene facilmente conto, è sufficiente un pizzico di onestà intellettuale e di apertura mentale, ossia di voglia di conoscere prima di giudicare!
In effetti, però, il nudismo non è soltanto una pratica balneare. A ben vedere, la nudità non è semplicemente il mezzo per apprezzare meglio gli elementi naturali quando si fa il bagno, quando si cammina all’aria aperta o quando si prende il sole. La liberazione offerta dal nudismo è ben più di questo: è la rottura dell’ideologia dominante e retriva che pesa sui nostri corpi e sulla nostra coscienza. Togliersi i vestiti e vivere la naturalezza del proprio corpo nudo significa respingere tutti quei condizionamenti che ogni giorno ci vengono imposti sulla maniera in cui dovremmo apparire, sulle mode che dovremmo seguire, sui canoni di bellezza ideale cui il nostro corpo dovrebbe aspirare. Mettersi nudi vuol dire rifiutare i sensi di colpa, di inadeguatezza e di vergogna che purtroppo vengono ancor oggi mantenuti in vita da una concezione distorta della nudità.
In questo senso, il nudismo è sovversivo. Anzi, è rivoluzionario. Se la si smettesse di frapporre ostacoli al nudismo, se la nudità potesse essere tranquillamente vissuta in mezzo alla natura senza suscitare scandalo, si verificherebbe una vera e propria rivoluzione nella mentalità, che contribuirebbe a spostare l’ago della bussola della società dalla stoltezza dell’apparire alla genuinità dell’essere. Insomma, una rivoluzione pacifica e benefica, che porterebbe inoltre con sé, assieme al superamento degli stereotipi, una più facile affermazione di valori fondamentali, quali l’accettazione di sé, la tolleranza del diverso, il rispetto dell’altro.
Sia chiaro: non voglio dire, ovviamente, che tutti dovrebbero convertirsi al nudismo o che solo il nudismo è in grado di promuovere gli anzidetti valori. Intendo dire semplicemente che la società dovrebbe ormai riconoscere con serenità che il nudismo, lungi dall’essere un’espressione del male, della perversione o dell’esibizionismo, è al contrario una manifestazione positiva della nostra umanità: non un reato da perseguire o un peccato da condannare, dunque, ma un modo di vivere la vita che va rispettato e valorizzato, in quanto capace di educare la società contemporanea a riscoprire l’importanza dell’essenziale, del vero, del semplice, del naturale. Del nudo.
L’ha ribloggato su Mondo Nudo e ha commentato:
Che aggiungere se non… Perfetto!
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