Nudismo in Irlanda: è possibile? Là, dove profonda è l’influenza del perbenismo vittoriano e delle inibizioni cattoliche? Si muove qualcosa in quel paese ultra-discreto, dove ancor oggi i tradizionalisti entrano in mare abbigliati fino al collo, dove la muta di neoprene è tuttora la regola sulle splendide spiagge dell’isola?
Sì, qualcosa si sta muovendo. A metà settembre le associazioni naturiste irlandesi, fondate quasi cinquant’anni or sono, hanno festeggiato quello che finora è stato il loro più grande successo: il 34° Congresso Naturista Internazionale si è tenuto a Drumshambo, nella contea di Leitrim, e Failte Ireland (l’Autorità nazionale di promozione del turismo) ha apprezzato questo evento, che ha visto la partecipazione di nudisti provenienti da tutto il mondo. Questo ha procurato all’argomento un bel po’ di pubblicità, e probabilmente anche un maggior grado di accettazione nella società.
Eppure l’Irlanda resta ancora l’unico paese in Europa, dove non c’è alcuna zona di balneazione destinata ufficialmente ai nudisti e dove antichissime leggi risalenti all’Ottocento criminalizzano e puniscono lo stare nudi in pubblico. I nudisti irlandesi, quindi, trascorrono il loro tempo libero con discrezione, recandosi su spiagge poco frequentate. Ora i nudisti d’Irlanda, le cui associazioni a Dublino e a Cork godono di crescente popolarità, sperano che finalmente cambi qualcosa anche a livello legislativo e che la società irlandese, via via sempre più liberale, dimostri apertamente la sua tolleranza nei confronti della nudità.
Spesso, però, i cambiamenti arrivano senza tanti strepiti. Per lungo tempo il nudismo in Irlanda è stato considerato come un grave peccato, come una “porcheria”, come una cosa totalmente inaccettabile a livello sociale. In una società tanto chiusa, nessuno voleva essere nudista o naturista, giacché lo stare nudi significava essere pervertiti o pedofili. Solo un piccolo gruppo di adepti si raccolse, circa mezzo secolo fa, nell’Associazione Nudista Irlandese, con lo scopo di propugnare una società più libera e tollerante. Ancor oggi esistono numerose leggi sull’isola, che discriminano e condannano l’apparire nudi in pubblico, compreso il bagno senza costume. Anche lo stare nudi sulla propria proprietà privata è teoricamente punibile, se dà fastidio a qualcun altro.
Le vecchie leggi non fanno alcuna differenza, se qualcuno si spoglia per eccitarsi sessualmente, per fare pipì o semplicemente per godersi la nudità sulla spiaggia. Tuttavia anche in Irlanda vale sempre di più quel che vale nel resto d’Europa: le leggi possono essere tolleranti, soprattutto se nessuno se ne preoccupa. E le associazioni nudiste irlandesi fanno notare con orgoglio che nessuno dei loro membri è mai finito sotto processo a causa della nudità.
Dip in the Nip, un tuffo nel freddo, è il titolo di una manifestazione che ha luogo nella contea di Sligo, nel corso della quale donne e uomini si denudano per una buona causa, a favore della Lega irlandese per la lotta contro il cancro. La prima volta, nel 2009, i bagnanti senza costume raccolsero più di 50.000 euro di fondi. Chi li avesse guardati bene (o avesse letto il resoconto sull’Irish Times), avrebbe senz’altro constatato con quanta convinzione i partecipanti sostenevano questa buona causa: si vedevano donne con un solo seno o addirittura prive di seno e molte persone avevano i segni di cicatrici sull’addome. Come gesto di carità, dunque, il fare il bagno nudi è accettato e riconosciuto. Non c’è voluto molto tempo perché l’esempio di Sligo venisse seguito anche in altre località del paese. Anche in occasione di proteste politiche, come la battaglia per l’acqua potabile priva di fluoro, si sono visti in pubblico corpi completamente nudi.
Così, lentamente, in uno dei paesi più intransigenti del mondo occidentale, il nudismo è oggi via via maggiormente tollerato e accettato. I tempi sono maturi. L’Irlanda si muove, anche senza vestiti.
Traduzione da Nackt Baden in Irland – ja, das gibt es!